Marino Moretti -La neve
ll bimbo guarda alla finestra i fiocchi
taciti, ch'empion turbinando l'aria,
guarda la strada bianca e solitaria,
che non ha che un ombrello e due marmocchi.
E guarda la casina dirimpetto,
che è agghiacciata dal vento e dalla bruma,
ma che pur nel silenzio freddo fuma
con la pipa del suo comignoletto.
Sorride il bimbo nel suo caldo covo,
ed è stupito perchè i fiocchi,
a un tratto,d'un paesello nero e vecchio han fatto
un paesello tutto bianco e nuovo.
Renzo Pezzani -La neve
Viveva in una nuvola
come una gatta in soffitta:
stanotte, zitta zitta
la neve è caduta giù.
Cosa diranno i bambini
a vederla, già morta
sui gradini della porta.
come un povero caduto lì?
Aveva freddo e nessuno gli aprì.
L. Galli -Freddo
Muta il cielo
muta il vento.
Sono tutti un sol tremore
gli alberelli
miserelli.
Dalla grande nube oscura
ora vien la tramontana
C'è per tutta la campagna
il silenzio e lo squallore.
Gli insettucci, ad uno ad uno,
son spariti sotto terra.
LE formiche hanno sbarrato
il portone ai formicai.
Fin la talpa s'è rinchiusa
disturbata un pochettino
dal buon tasso, suo vicino,
suo compagno di ritiro
che, in pelliccia giallo-scura,
tondo tondo,grasso grasso,
russa russa
come un ghiro.
Roberto Piumini, Lucia Castelli, Giovanni Caviezel- Bella è la neve bianca
Bella è la neve bianca,
meraviglioso gioco:
ma non se il tetto manca, ma non se manca il fuoco.
Avventuroso è il vento,
per vele ed aquiloni:
ma non se il fuoco è spento,
o rotti gli scarponi.
Le stelle su nel cielo,
che visione stupenda:
ma non se sei nel gelo,
e dormi in una tenda.
Gianni Rodari -Il gatto inverno
Ai vetri della scuola stamattina
l'inverno strofina lo sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire e ricomparire,
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo...
Sì signora maestra,
mi sono un po' distratto:
ma per forza, con quel gatto
con l'inverno alla finestra
che mi ruba i pensierie
se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Gianni Rodari -Primo gelo
Filastrocca del primo gelo
gela la neve caduta dal cielo,
gela l'acqua del rubinetto,
gela il fiore nel suo vasetto,
gela la coda del cavallo,
gela la coda,
gela la statua sul piedistallo.
Gianni Rodari -L'omino di neve
L'omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso.
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve.
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di
gallina gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini gli tagliano la testa.
Corrado Govoni-L'acquazzone
Di nubi grige a un tratto il ciel fu sporco;
e il tuono brontolò con voce d'orco.
Si cacciò avanti, lungo lo stradone,
carta, foglie ed uccelli il polverone.
Grazia Deledda-Le nubi
Vagavano in lenta processione, bianche come
spuma lattea, gonfie, bislunghe, ricciute,
ondulate e dalle forme piu strane.
Alcune, piu basse,
annaspavano i loro fiocchi attorno alle guglie
rocciose; alte, superbe, bianche come la neve;
navigavano sull'azzurro inseguite da un corteo di
nembi e di cirri; altre ancora, più sottili e trasparenti,
parevano lembi di garza leggera o fiocchi di
bambagia cardata dal vento.
Giuseppe Fanciulli -Piove
Piove, e sembra un gran pianto del cielo.
L'asfalto delle strade cittadine luccica; e luccicano
gli ombrelli, i cappucci dei cappotti impermeabili.
Nei campi, i fossi gonfi di acqua borbottano.
I fiumi corrono limacciosi in piena e portano
innanzi quanto hanno rapinato dalle prode.
Le case quasi spariscono tra i veli della pioggia,
tra i vapori che salgono dalla terra e
lentamente vanno a confondersi con le nuvole bigie.
Luigi Ruber-Comignoli freddolosi
Or che la neve ha coperto
d'un manto i campi e i prati,
i comignoli sul tetto deserto
sono contenti di stare aggruppati.
L'uno all'altro vicini,
si sussurrano parole di attesa;
aspettano che giù nei caminiun
un po' di legna venga accesa.
E, quando una nuvoletta
di fumo s'alza e si accinge a volare,
sospirano: «Va'! Cerca in frettala primavera,
e falla tornare! »
Ignazio Drago-Canzonetta del freddo
Stasera pure il vento
si vorrebbe scaldare
implora il suo lamento
ad ogni casolare.
Non ho più fiato
per proseguire:
sono freddo gelato,
mi pare di morire;
svegliate il fuoco
che mi riscaldi un poco.
La fontanella ch'è rimasta sola
a recitar la filastrocca
in mezzo alla piazzola
si sente la parola
gelare sulla bocca.
Se il fuoco è spento
e pure il vento
di freddo geme,
la fontanella teme
per quella cosa viva
ch'è la sua acqua sorgiva.
Balbetta
dalla paura stretta
con voce piana
più piana,
lontana.
E poi rimane zitta e sola
con uno zipolo di ghiaccio in gola.
F. De Pisis: Come faranno le vecchine...
Nel gran silenzio bianco della neve,
soffice coltre sulla terra nuda,
dolce il suono delle campane
delle prime messe.
Come faranno a uscire le vecchine?
La neve ha fermato le porte.
Accendono un lumino
accanto al letto bianco,
s'avviano ,portate dal lor angelo custode
e dalla loro semplice fede.
Dammi il cuore degli umili o Signore!
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