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giovedì 1 ottobre 2009

SAN MARTINO di G.CARDUCCI

La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mare;

Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar

Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

ECCO LA POESIA ANALIZZATA A SCUOLA A FINI DESCRITTIVI NELLA VERSIONE CANTATA DA FIORELLO


4 commenti:

Anonimo ha detto...

M. la poesia San Martino è bellissima sia leggendola che cantandola.
grazie per aver messo questa poesia nel blog, i miei genitori sono feliccissimi avendola ascoltata.
da Marta

Marina M. ha detto...

anche a me piace molto e la canto in continuazione...ciao marta saluta i tuoi genitori
m.marina

Anonimo ha detto...

E' una poesia stupenda immortale nel tempo, un arazzo che rallegra il cuore. Mia nipote mi ha fatto ritornare indietro nel tempo e sono stata molto felice che anche lei così piccola avendo 8 anni l'ha recitata e cantata con molta passione e calore. E' stato bello trovare sul blog queste note di approfondimento. grazie Amalia

Marina M. ha detto...

GRAZIE A TE ,AMALIA,E A TUA NIPOTE ,CHE CONDIVIDETE LE NOSTRE PASSIONI
A PRESTO M.MARINA