Il giardino (di Marina Natalini)
Nel giardino pubblico di una grande città viveva una famiglia di gatti: la mamma gatta con tre gattini. Il giardino era pieno di fiori e piante di ogni specie; c’era anche una fontana dove i gattini, facendo attenzione a non caderci dentro, bevevano.
C’era la statua di un santo, che sembrava guardasse tutti con benevolenza.
Di giorno i gatti se ne stavano tranquilli nel loro rifugio, perché c’era troppa gente che andava nel giardino: i bambini che correvano e giocavano, le mamme e i papà che passeggiavano, gli uomini che sedevano a chiacchierare all’ombra delle piante… e così i gatti, non conoscendoli, non si fidavano di gironzolare. Però, quando arrivava la sera e il sole andava a dormire, anche le persone tornavano a casa, si chiudevano i grandi cancelli, si accendeva un grande lampione e i gattini uscivano con mamma gatta dai loro nascondigli e si rincorrevano tra le aiuole e si arrampicavano sugli alberi. Erano i padroni del giardino e a loro si univano altri gatti. Arrivava un grosso gatto e si metteva a parlare con mamma gatta. Poi arrivavano altre gatte e si raccontavano dove erano andate durante il giorno: avevano portato anche i loro piccoli a giocare con i tre gattini. La notte si sentivano tranquilli; tutto quel bel giardino era loro e la statua del santo li guardava con affetto. I micini spesso andavano ad accucciarsi ai suoi piedi e si sentivano tutti in pace.
Con il passare delle ore arrivava il giorno, si riaprivano i cancelli del grande giardino e allora tutti i gatti, stanchi del gran giocare, andavano a dormire.
FONTE:http://www.controluce.it/giornali/a11n08/21-breviracconti-iraccontidinonnamarina.htm
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