Marina
Un ricordo dei nostri cinque anni nella scuola primaria corredato di fatti rilevanti, curiosi, divertenti , storici, ...del mondo. IL BLOG DIDATTICO DI MAESTRA MARINA
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mercoledì 26 maggio 2010
Ancora uno!!!
Ed ecco l'ultima per oggi,spero vi piaccia, io sono stanchissima ora e credo che andrò a riposere : grazie a tutti ,ho avuto oggi una splendida giornata! A presto ,
Marina
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L'evento dell'anno!!!
Carissimi alunni,voglio ringraziarvi della disponibilità , dell'impegno e dell' intraprendenza con cui avete affrontato oggi la prova di fine anno.
Sono molto stanca e, come potete notare, sto ancora lavorando sul materiale fotografico raccolto stamattina al saggio, ma sono veramente contenta di voi e ci tengo che lo sappiate.
Pubblico ora la seconda presentazione di foto, relative alla commedia in sardo e ,appena la finirò, la terza parte che riguarda invece il canto , il ballo della sposa e il saggio di flauto.
Siete stati meravigliosi e mi spiace di non aver potuto scattare le foto di tanti altri bei momenti della recita, ma dovevo anche aiutare "la prof " a seguire voi , ma va bene lo stesso : avremo il filmato che hanno girato i vostri genitori!!!
Sono molto stanca e, come potete notare, sto ancora lavorando sul materiale fotografico raccolto stamattina al saggio, ma sono veramente contenta di voi e ci tengo che lo sappiate.
Pubblico ora la seconda presentazione di foto, relative alla commedia in sardo e ,appena la finirò, la terza parte che riguarda invece il canto , il ballo della sposa e il saggio di flauto.
Siete stati meravigliosi e mi spiace di non aver potuto scattare le foto di tanti altri bei momenti della recita, ma dovevo anche aiutare "la prof " a seguire voi , ma va bene lo stesso : avremo il filmato che hanno girato i vostri genitori!!!
La commedia
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Il grande giorno.
Oggi abbiamo finalmente realizzato la rappresentazione della nostra commedia.
Ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato e reso possibile questo lavoro : la regista Franca Mascia e il fisarmonicista Ignazio Lepori , i genitori e i collaboratori scolastici, il Preside Franco Murreli che è intervenuto a risolvere i problemi legati all'organizzazione dell'evento.
Eccoci pochi istanti prima di cominciare...
Ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato e reso possibile questo lavoro : la regista Franca Mascia e il fisarmonicista Ignazio Lepori , i genitori e i collaboratori scolastici, il Preside Franco Murreli che è intervenuto a risolvere i problemi legati all'organizzazione dell'evento.
Eccoci pochi istanti prima di cominciare...
Prima della recita
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domenica 23 maggio 2010
domenica 16 maggio 2010
Saggio di fine anno.
Stiamo lavorando duro per la realizzazione della commedia in sardo , il ballo sardo e il saggio di flauto.
Forse non siamo molto presenti nel blog in questo periodo , ma a vedere le pubblicazioni capirete che il lavoro manuale ci toglie molto tempo e d energie.
Ancora restano da creare gli inviti e la scaletta ufficiale,alcuni oggetti per la scenografia creati da noi con carta e cartone riciclato...intanto stiamo documentando il lavoro svolto nei progetti!!
Un assaggio , per farvi immaginare il nostro impegno , nelle foto in questo post.
A presto M.Marina
venerdì 14 maggio 2010
domenica 9 maggio 2010
Lavoretto per la mamma 2010
Ecco il fiore di carta che abbiamo realizzato per le nostre mamme :
un giglio bianco , non a caso il simbolo della Madonna, la mamma di tutti.
un giglio bianco , non a caso il simbolo della Madonna, la mamma di tutti.
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sabato 8 maggio 2010
Appunti di storia dei Micenei
La porta dei leoni a Micene
Gioiello miceneo
L'espansione micenea
Intorno al 2000 a.C, la Grecia fu invasa dagli Achei, forti guerrieri che conoscevano anche l'uso del cavallo. Questa popolazione fondò alcune città, la più importante fu Micene e per questo essi presero il nome di Micenei.
I Micenei costruirono delle città protette da enormi mura, simili a castelli fortificati. Intorno alle mura, sorgevano le case dei contadini, degli artigiani e degli schiavi. Ogni città era governata da un re che era anche il più coraggioso fra i guerrieri.
Tra il 1600 e il 1200 a.C, i Micenei conquistarono Creta e ne assorbirono la cultura. Nel1450 a.C, forse un terribile terremoto, causato dall'esplosione del vulcano dell'isola di Thera, distrusse la città cretesi. Il cataclisma fu così forte che le varie popolazioni non riuscirono a riprendersi dal disastro e furono sottomessi dalla civiltà micenea. Poiché erano diventati marinai e commercianti, i Micenei finirono per fare guerra alla città di T.Roia, detta anche Ilio, che sorgeva in Asia Minore e che ostacolava le loro attività commerciali, poiché controllava una via di passaggio obbligato sul mare. La storia della guerra contro T.Roia, fu raccontata dagli aedi, i poeti girovaghi che narravano le gesta eroiche dei re Achei. Questi racconti,poi, costituirono la base dell'Iliade e dell'Odissea, i due grandi poemi attribuiti ad Omero.
Economia
Il controllo e l'organizzazione delle attività veniva fatto attraverso la burocrazia capillare. Il palazzo controllava la riscossione di tributi, distribuiva le materie prime. L'agricoltura era solo una delle attività svolte dai micenei: vi erano l'allevamento ovino, la produzione di tessuti di lana, svolti dai doeloi, l'oreficeria, la metallurgia, la produzione di olio e profumi, svolta invece dai membri del damos (da cui il greco demos, popolo), i quali svolgevano attività specialistiche. Grazie a questa organizzazione, i micenei accumularono molta ricchezza, che veniva ridistribuita agli individui che ne facevano parte. Come appena detto, l'economia si basava su agricoltura, allevamento e artigianato, ma ciò che più colpisce e che tutto questo fosse organizzato dal palazzo, sede di stato. Qui i migliori artigiani appaltavano dal re incarichi a fine bellico, quale la costruzione di armi sontuose e molto costose,adorne dei più preziosi materiali. Erano gli stessi palazzi ad organizzare spedizioni d'oltremare, visto il bisogno di importate materiali di cui la terra ellenica è povera, in cambio di materiali caratteristici di quelle terre.
I Micenei costruirono delle città protette da enormi mura, simili a castelli fortificati. Intorno alle mura, sorgevano le case dei contadini, degli artigiani e degli schiavi. Ogni città era governata da un re che era anche il più coraggioso fra i guerrieri.
Tra il 1600 e il 1200 a.C, i Micenei conquistarono Creta e ne assorbirono la cultura. Nel1450 a.C, forse un terribile terremoto, causato dall'esplosione del vulcano dell'isola di Thera, distrusse la città cretesi. Il cataclisma fu così forte che le varie popolazioni non riuscirono a riprendersi dal disastro e furono sottomessi dalla civiltà micenea. Poiché erano diventati marinai e commercianti, i Micenei finirono per fare guerra alla città di T.Roia, detta anche Ilio, che sorgeva in Asia Minore e che ostacolava le loro attività commerciali, poiché controllava una via di passaggio obbligato sul mare. La storia della guerra contro T.Roia, fu raccontata dagli aedi, i poeti girovaghi che narravano le gesta eroiche dei re Achei. Questi racconti,poi, costituirono la base dell'Iliade e dell'Odissea, i due grandi poemi attribuiti ad Omero.
Economia
Il controllo e l'organizzazione delle attività veniva fatto attraverso la burocrazia capillare. Il palazzo controllava la riscossione di tributi, distribuiva le materie prime. L'agricoltura era solo una delle attività svolte dai micenei: vi erano l'allevamento ovino, la produzione di tessuti di lana, svolti dai doeloi, l'oreficeria, la metallurgia, la produzione di olio e profumi, svolta invece dai membri del damos (da cui il greco demos, popolo), i quali svolgevano attività specialistiche. Grazie a questa organizzazione, i micenei accumularono molta ricchezza, che veniva ridistribuita agli individui che ne facevano parte. Come appena detto, l'economia si basava su agricoltura, allevamento e artigianato, ma ciò che più colpisce e che tutto questo fosse organizzato dal palazzo, sede di stato. Qui i migliori artigiani appaltavano dal re incarichi a fine bellico, quale la costruzione di armi sontuose e molto costose,adorne dei più preziosi materiali. Erano gli stessi palazzi ad organizzare spedizioni d'oltremare, visto il bisogno di importate materiali di cui la terra ellenica è povera, in cambio di materiali caratteristici di quelle terre.
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