
L'usanza di ricordare persone defunte è molto antica. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire a sant'Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell'abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l'eucaristia sarebbe stata offerta "pro requie omnium defunctorum"; successivamente il rito venne estesa a tutta la Chiesa Cattolica. Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell'Ordo Romanus del XIV secolo.
È consuetudine nel giorno dedicato al ricordo dei defunti visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari. In molte località italiane è diffusa l'usanza di preparare alcuni dolciumi, chiamati infatti dolci dei morti, per celebrare la giornata. In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini insieme alla frutta di Martorana e altri dolci carattestici.
Fonte Wikipedia.org
La questua invece, era una delle usanze più diffuse in tutta Italia .
In Sardegna i bambini, prima di cena, andavano a bussare alle porte delle case dicendo “Anime” e ne ricevevano dolci, frutta secca e qualche volta anche denaro.
Nella nostra città si riscopre la magia dei bimbi che al grido di “ANIME!” raccoglie dolcetti e caramelle di porta in porta durante tutta la giornata e anche dal giorno prima...
Avete partecipato anche voi?

LA battuta.
RispondiEliminaUn bambino che ha suonato il mio campanello gridando "Anime", appena mi sono avvicinata col vassoio di caramelle mi ha detto :
-Siamo stanchi MORTI!-
NON MALE COME UMORISTA, NON MALE.
Maestra è troppo bella la battuta,mi ha fatto troppo ridere.
RispondiEliminaGrazie di aver messa questa battuta,è piaciuta anche ai miei genitori.
A domani.
CIAO CIAO A TUTTI.